martedì 13 agosto 2013

Sentire.

Un colpo alla porta e un "arrivo" dal piano di sopra. Si fionda all'ingresso e abbassa la maniglia, resta un istante immobile a fissare il volto nello specchio sulla parete. Sistema una ciocca fuori posto. Sorride. Apre. 
"Eccoti!" un sorriso più grande. 
"Eccomi" fa eco lui, un attimo per incrociare gli occhi, poi una squadrata a tutto il resto "chiudo anche il cancello?"
"Si, si, tiratelo dietro" saltella fino al soggiorno e aspetta al tavolo. "Acqua?"
"Magari... Anche qualcosa di fresco, se c'è..."
"Tutto quello che vuoi" ammicca da dietro lo scaffale.
L'acqua, il ghiaccio, si osservano, seduti ai due lati del tavolo.

"Toglimi una curiosità" rompe il silenzio lui "Quanta seduzione c'é nel tuo comportamento con me?"
A tradimento. Un po'.
Ride, distoglie lo sguardo.
"No, sul serio, dai"
Ride ancora "Oh beh, insomma... Considerati i trascorsi... Ma niente..." Lo guarda di nuovo "Un tre per cento".
Una risata sua, stavolta; un colpo di tosse. "Beh, mmh, non è poco."
"Beh, mmh - gli fa eco - non è niente, da un certo punto di vista"
"Punto di vista?"
"Sì, per un certo verso, so benissimo che non c'è niente fra noi. Non dopo quello che è stato, i patti, i compromessi, i passi e le questioni chiarite. Tutta la storia. Tu e io. La percentuale è zero, io sono la maschera dell'innocenza e tutto il resto."
"Ma...?"
"Ma... La carne."
"La carne..."
"Sì, la carne. Questo elemento così volgare e così... essenziale. I gesti sono carne, gli istinti sono carne, io sono carne. Sono tutta la brava e giudiziosa ragazza che conosci, non metterlo mai in dubbio, e sono carne. Tu e io. Conta anche questo."
"Stai dicendo che c'è ancora qualcosa tra noi"
"Sto dicendo che c'è sempre qualcosa tra noi. Insomma. La gente non può sperare di chiudere le storie e cancellare le emozioni come in una lavagnetta. Bum, batosta, no grazie, amici come prima, tabula rasa, saluti alla famiglia. Ogni moto dell'animo ha avuto la sua importanza, il suo fuoco, il suo momento...! Come si può far finta che non abbia lasciato un segno, che io non lo senta ancora? 
Siamo creature volubili, non fare il superiore... E non far finta di non sentire niente.
Sentire. Rimane sempre quello il problema. Se potessimo programmare le nostre sensazioni secondo un filo logico e sano, diventeremmo splendidi automi. E invece c'è anche quello. C'è una buona parte di noi che ascolta un'altra musica ed è di un'altra parrocchia. Sempre. E sai cos'è allora la maturità, l'uscita dal quel turbine che è l'adolescenza? Farci i conti.
Nessuno può impedirci di sentire (che squallore, sennò, questa vitucola!), ma solo noi possiamo dare il giusto peso al cuore, agli istinti, ai sensi e ai pensieri. È la sfida di una vita."


Aaaaah, che bel casino, questo essere umani...
Un saluto in vacanza, i test dell'uni si avvicinano e non mi sto esattamente ammazzando di studio... Finger crossed. Baci ragazze, in vacanza o no.

C.

2 commenti:

  1. In noi tutto è carne, i gesti, gli sguardi persino il respiro. Perchè l'essere vivi deve sempre essere scambiato per interesse sessuale (presunto o tale) vai un po' a capire...
    A presto cara, bacio ricambiato :)

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  2. per quanto si voglia fare gli spirituali siamo sempre carne, è la nostra natura e non c'è niente di sbagliato.
    un abbraccio

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