lunedì 6 maggio 2013

Lei scriveva poesie


e mi aprì il cuore in due.

Era caduta soffice, come la prima neve. Non te l'aspetti, magari, e quando te ne accorgi, c'è un bello strato bianco a terra, sui rami, sulle auto.
E così era stata lei.
Ho aperto gli occhi e l'avevo già sopra, sotto, dentro di me.
Era scesa silenziosa;
anche ingenua, sai. Non c'era niente di seducente, di ambiguo in lei.
Era solo lì.
Solo bella.
Fresca.
Ebbi paura di non trovarla più con le prime giornate di sole.
Volevo rimanesse.
Non volevo possederla, neanche sfiorarla.
Volevo fosse qui.
Si può volere in un modo così strano?
Si può amare e non spiegarlo amore?
Perchè, poi, etichettare il sentimento?
Pensa davvero, l'uomo, di aver già scoperto e catalogato tutto ciò di cui il suo cuore è capace?

Questo affetto confuso,
è così nuovo.



2 commenti:

  1. che emozioni belle e delicate escono da queste parole...
    un abbraccio

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  2. Grazie per le tue parole, mi hanno donato un senso di pace e leggerezza, e ne avevo proprio bisogno...

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